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Esiti a distanza e Profilo dei diplomati nell’era della pandemia

Presentati i Rapporti 2022 nel corso del XIX Convegno AlmaDiploma. Riflettori puntati sull’impatto che la pandemia ha avuto su percorsi formativi e post-diploma.

"Esiti a distanza e Profilo dei diplomati nell’era della pandemia. Percorsi di orientamento e scelte nella scuola secondaria di I e II grado": è questo il focus del XIX Convegno di AlmaDiploma, svoltosi il 24 febbraio 2022 in modalità webinar e organizzato in collaborazione con AlmaLaurea e con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione.

Il convegno, aperto da un video messaggio del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, è stata un’occasione di confronto e di dialogo tra esponenti del mondo delle Istituzioni, esperti del mondo universitario e della scuola che, partendo dalla lettura dei dati AlmaDiploma, pongono l’attenzione su alcuni temi di importanza strategica per la crescita del sistema formativo di istruzione secondaria. 

Quest’anno le relazioni, oltre ad illustrare i risultati delle due consuete indagini realizzate da AlmaDiploma nel 2021, hanno tenuto conto della specifica indagine sulla Didattica a Distanza (DaD), svolta grazie alla collaborazione tra AlmaDiploma, AlmaLaurea, SWG e dei diplomati delle scuole associate.

La rilevazione sul Profilo ha riguardato 37.000 diplomati del 2021 che hanno espresso le loro valutazioni e indicazioni, in merito al loro percorso quinquennale di scuola secondaria di secondo grado, in base a quanto da loro percepito e ricordato al momento della compilazione del questionario, avvenuta poco prima del diploma (primavera 2021).

La rilevazione sugli Esiti a distanza del percorso formativo e lavorativo compiuto dai diplomati dopo il conseguimento del titolo, svolta nell'autunno del 2021, ha riguardato 40.000 diplomati del 2020 contattati a un anno dal termine degli studi e oltre 47.000 diplomati del 2018 contattati a tre anni dal conseguimento del titolo.

Il convegno è stato preceduto, in mattinata, da una sessione dedicata alle classi della scuola secondaria di secondo grado dal titolo “Il curriculum vitae per conoscersi e farsi conoscere” nel corso della quale è stato presentato il Curriculum Vitae AlmaDiploma e gli studenti hanno avuto consigli su come gestire al meglio il proprio CV e su come prepararsi al meglio per svolgere un colloquio di lavoro.
 

Valutazione dell’esperienza scolastica per i diplomati

Per quanto riguarda le valutazioni sull’esperienza scolastica complessiva, sui docenti e sulle strutture scolastiche, tra i diplomati del 2020 si era rilevato un aumento della soddisfazione rispetto ai diplomati del 2019. Nel 2021 il livello di soddisfazione per l’esperienza scolastica complessiva e per la disponibilità al dialogo dei docenti è tornato sui livelli del 2019, raggiungendo nell’ultimo anno rispettivamente l’80,3% e il 70,4%. Tra il 2019 e il 2021 è migliorata la valutazione per alcuni aspetti dell’organizzazione scolastica. Per esempio per le attività di recupero, apprezzate dal 72,5% dei diplomati del 2021. Se tornassero ai tempi dell’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, oltre la metà dei diplomati confermerebbe la propria scelta: dopo l’aumento rilevato tra il 2019 e il 2020, nel 2021 la quota di chi si riscriverebbe cala leggermente rimanendo comunque maggiore rispetto al dato del 2019 e attestandosi al 60,7%. L’analisi dei diplomati del 2020 permette di effettuare un confronto tra il giudizio espresso alla vigilia del diploma e dopo un anno: al momento del conseguimento del titolo, il 65,0% dei diplomati del 2020 ha dichiarato che, potendo tornare indietro, sceglierebbe lo stesso indirizzo/corso nella stessa scuola, mentre la restante parte compierebbe una scelta diversa. A un anno dal diploma le valutazioni rimangono sostanzialmente confermate pur se con un lieve calo della quota di diplomati pienamente soddisfatti del percorso scolastico compiuto (63,7%). Tale tendenza può essere legata, almeno parzialmente, al particolare momento storico che i diplomati hanno attraversato nell’ultima parte dell’anno scolastico e nel successivo periodo post-diploma. I diplomati liceali e i tecnici risultano essere tendenzialmente i più appagati dalla scelta compiuta. I diplomati meno convinti della scelta compiuta a 14 anni, invece, sono soprattutto quelli degli istituti professionali.
 

Orientamento

Tra i diplomati 2021 il 79,4% ha svolto attività di orientamento organizzate dalla scuola per la scelta post-diploma: il dato oscilla tra l’82,7% per i liceali, il 77,7% per i tecnici e il 64,8% per i professionali. Nell’ultimo anno queste attività si sono ridotte, in particolare nei percorsi professionali e nei tecnici, mentre tale diminuzione è molto più contenuta tra i liceali. L’indagine sugli Esiti a distanza permette di ampliare le riflessioni in merito. Tra i diplomati del 2020, intervistati a un anno dal diploma, che hanno svolto tali attività, il 30,5% ha attribuito un punteggio pari ad almeno 7, su una scala da 1 a 10, in merito alla loro utilità per la scelta post-diploma. Questi dati sembrano mostrare l’utilità – ai fini della scelta post-diploma – delle attività di orientamento organizzate dalla scuola. Attività che riducono i ripensamenti nel primo anno dopo il conseguimento del diploma e gli abbandoni universitari. I dati AlmaDiploma dimostrano come per i diplomati che durante la scuola secondaria di secondo grado hanno svolto il percorso AlmaOrièntati, rispetto a coloro che hanno dichiarato di non averlo svolto, si registri una minore quota di abbandoni (5,4% e 6,6%) e un maggior numero di crediti universitari maturati nel primo anno post-diploma (40,1 CFU rispetto a 39,2 CFU).
 

Educazione Civica

Per quanto attiene agli argomenti di Educazione Civica, in generale, la grande maggioranza dei diplomati del 2021 dichiara di aver affrontato i singoli argomenti rilevati: il 96,0% Costituzione, diritto, legalità e solidarietà, il 92,0% Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio e il 77,5% Cittadinanza digitale. La soddisfazione per l’utilità di questi temi (per la propria vita e per la prosecuzione degli studi) tra coloro che li hanno affrontati è generalmente elevata. I diplomati che hanno affrontato tali argomenti indicano lo Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio ambientale come l’argomento che avrebbero voluto approfondire maggiormente (74,5%), mentre Cittadinanza digitale risulta l’argomento sul quale si richiede meno frequentemente un approfondimento (63,9%).
 

Lo sguardo sugli esiti a distanza a uno (diplomati del 2020) e a tre anni (diplomati del 2018)

La prima evidenza che emerge dall’analisi dei dati è che per quasi la metà dei diplomati del 2020, intervistati a un anno dal titolo, la pandemia ha avuto un impatto differenziato sul proprio percorso post-diploma. In particolare, l’emergenza sanitaria ha avuto una maggiore influenza su chi aveva dichiarato l’intenzione di volersi inserire nel mercato del lavoro direttamente dopo il diploma rispetto a chi aveva dichiarato di voler proseguire gli studi. La lettura dei risultati dell’Indagine 2021 deve, dunque, necessariamente tener conto del particolare contesto e dell’impatto della pandemia sulle scelte post-diploma effettuate dai diplomati e sui loro successivi esiti.
 

Scelte post-diploma

A un anno dal conseguimento del titolo, il 76,5% dei diplomati del 2020 prosegue la propria formazione ed è iscritto a un corso di laurea (il 59,8% si dedica esclusivamente agli studi universitari, il 16,7% ha scelto di coniugare studio e lavoro); il 14,1% invece ha preferito inserirsi direttamente, ed esclusivamente, nel mercato del lavoro. Come è naturale attendersi, la quota di diplomati iscritti all’università è nettamente più elevata tra i liceali.

Tra il 2019 e il 2021 si registra un aumento di quasi 8 punti percentuali nella quota di diplomati che, a un anno dal titolo, dichiarano di essersi iscritti all’università. Ciò è vero soprattutto per i professionali e i tecnici: le difficoltà del mercato del lavoro, fortemente colpito dalla pandemia, hanno verosimilmente influenzato le loro scelte. La quota di chi lavora solamente figura in diminuzione in tutto il triennio in esame (con intensità maggiore per i tecnici e, ancor di più, per i professionali). Al contrario, la quota di chi studia e lavora risulta in aumento, soprattutto nell’ultimo anno.

A tre anni dal titolo è dedito esclusivamente al lavoro il 26,5% dei diplomati, il 45,2% si dedica esclusivamente agli studi, mentre il 20,7 % concilia studio e lavoro. A livello di tipo di diploma si confermano sostanzialmente le tendenze evidenziate a un anno.
 

Caratteristiche del lavoro svolto a un anno dal diploma

L’aumento della quota di chi coniuga studio e lavoro e la diminuzione della quota di chi lavora solamente hanno un impatto sulle caratteristiche del lavoro a un anno dal titolo. Nel triennio 2019-2021 si rileva un tendenziale incremento del lavoro non standard, in particolare dei contratti alle dipendenze a tempo determinato (+3,6 punti percentuali) e una diminuzione dei contratti formativi (-3,4 punti). Nel medesimo periodo il lavoro part-time risulta in aumento di 6,3 punti percentuali e le retribuzioni mensili nette in diminuzione del 4,0%. Si registra, infine, un tendenziale miglioramento della coerenza tra studi compiuti e lavoro svolto (+3,3 punti percentuali).
 

Ripensamenti

Considerando coloro che, dopo il diploma, si sono iscritti all’università, per una parte di diplomati tale scelta non è risultata vincente, portandoli a interrompere gli studi universitari (5,7% a un anno e 8,7% a tre anni) o a cambiare il proprio percorso di studio (9,0% a un anno e 12,5% a tre anni). La principale motivazione alla base di tali ripensamenti è legata a una insoddisfazione, rispetto alle aspettative iniziali (o con riferimento alle discipline insegnate), che sono risultate spesso poco interessanti, o con riferimento alla difficoltà del corso. Tra coloro che avevano dichiarato l’intenzione di entrare nel mercato del lavoro, la quota di abbandoni degli studi universitari entro il primo anno dal diploma è decisamente più elevata di quella osservata tra coloro che non erano interessati a lavorare subito dopo il diploma (6,2% e 3,9%, rispettivamente).
 

Le dichiarazioni

Osvaldo Di Cuffa, presidente AlmaDiploma: "Ringrazio il Ministro Bianchi per l’attenzione che ha voluto rivolgere alla nostra Associazione e al lavoro che da anni porta avanti per supportare le nostre oltre 250 scuole associate in attività di orientamento degli studenti allo studio e al lavoro, nella valutazione dell’Offerta Formativa e nella programmazione delle attività didattiche. In particolare in questo periodo di pandemia, visto l’alto rischio di abbandono, l’attività di orientamento ha assunto un’importanza fondamentale, vista l’incertezza crescente degli studenti sul loro futuro scolastico e personale. E quindi ancora di più abbiamo voluto far sentire il nostro supporto alle scuole per leggere e interpretare insieme la situazione post emergenza e l’impatto di questo periodo sugli studenti e sulle scuole. Importante, come ha sottolineato lo stesso Ministro, che sulla base dei dati raccolti possa partire una riflessione, da parte delle scuole, sugli aspetti negativi del periodo Covid, in particolare i danni sugli apprendimenti e psicologici, sui quali intervenire prima possibile con azioni educative e didattiche mirate, ma anche gli aspetti positivi, da conservare e potenziare, quali la spinta all’uso delle tecnologie nella didattica".

Renato Salsone, direttore AlmaDiploma: "Come docente e adulto ritengo utile e doveroso dare la possibilità a tutti i nostri studenti di esprimere le loro valutazioni sul percorso scolastico svolto, nostro compito è anche saper comprendere le loro richieste ed esigenze con l’aiuto delle evidenze e degli esiti. In tal senso AlmaDiploma si mette a disposizione per raccogliere le valutazioni e le informazioni".

 

Sintesi dei risultati

Consulta le indagini complete:

Comunicato stampa

Infografiche

 

 





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